mercoledì 28 dicembre 2016

INFLUENZABILITA’. RIFIUTARE GENTILMENTE L’OFFERTA DELLA MELA STREGATA E’ POSSIBILE.

© Benjamin Lacombe, Snow White Portrait – Blanche Neige, Milan, 2010
Dal primo respiro, dal primo attimo di vita veniamo in contatto con le emozioni di chi ci sta accanto e reagiamo rispetto a quanto questo provoca rispetto alla nostra connotazione emotiva. Bisogni non soddisfatti, invasione, spaventi, traumi ed incidenti, costellano e plasmano la nostra reattività quotidiana. Riuscire a gestire questo meccanismo naturale di risposta sviluppando una modalità che non risponda a degli automatismi emozionali che prosciughino la nostra energia (si pensi per esempio alla ruminazione mentale, il vivere e ripetere mentalmente episodi spiacevoli infinite volte), ma che riesca a basarsi sull’ascolto e sull’espressione di quanto è il nostro sentire profondo, comunicato in maniera pacifica ed assertiva, può sicuramente giovare alla nostra salute fisica e mentale.
© Benjamin Lacombe, Snow White Portrait – Blanche Neige, Milan, 2010
Non è necessario attendere una situazione spirituale anomala, come sorpresa, paura esistenziale o crisi decisionale, per iniziare a conoscere se stessi. Conoscere se stessi equivale a riuscire successivamente a cercare di non considerare gli altri solo attraverso il filtro delle proprie paure, inibizioni o pregiudizi, vivendo il momento presente.
© Benjamin Lacombe, Snow White Portrait –
Blanche Neige, Milan, 2010
Il Metodo dei Fiori di Bach può sostenere un percorso di aspirazione ad un cambiamento e consapevolezza che avverrà una trasformazione, aiutandoci a riconoscere il nostro stato mentale come parte legittima della nostra personalità, capendone il significato, assumendocene interiormente la responsabilità, senza con ciò condannarci.

Tra i 38 Fiori di Bach (corrispondenti agli archetipi dell’inconscio collettivo), nei momenti di grande mutamento essenziale, il Fiore per eccellenza è WALNUT, un ponte tra i fatti del destino, delle scelte, prima e dopo l’accaduto (cambiamenti importanti nella vita: lavoro, casa, divorzio, nascite, dentizione, menopausa, pensione, ecc.). E’ il Fiore che ci permette di veleggiare liberi verso nuovi orizzonti, schiarisce le ombre e i legami del passato (insieme ad altre essenze floreali).

WALNUT permette di realizzare il proprio progetto di vita senza l’influenza delle circostanze esterne ed opinioni altrui. E’ il Fiore dei terapeuti e di coloro che svolgono la loro professione nelle relazioni di aiuto (infermieri, dottori, chiropratici, ecc.), ma anche semplicemente di chi lavora a contatto con il pubblico (addetti alle vendite, cassieri, impiegati postali, ecc.), perchè sostiene la “schermatura” della persona dal punto di vista energetico.

© Benjamin Lacombe, Snow White Portrait
– Blanche Neige, Milan, 2010
Ma l’influenzabilità ha molteplici sfumature: si può essere influenzabili per la debolezza della propria volontà (CENTAURY), per la sfiducia nella propria capacità di giudizio (CERATO), per la mancanza di equilibrio psichico, energetico (SCLERANTUS), per la mancanza di chiarezza rispetto le proprie finalità (WILD OAT), perchè la coscienza vaga nel ricordo del passato (HONEYSUCKLE), o in mondi fantastici (CLEMATIS).
Nel corso di un colloquio con un Pratictionner della Edward Bach Foundation potranno essere approfondite le ragioni della tua influenzabilità, vulnerabilità nel rapporto con gli altri e consigliati i Fiori di Bach adatti al tuo momento di vita presente, con la garanzia di un percorso formativo di rilievo e che un tale professionista custodisca i principi dettati dal Dott. Bach sottoscritti nel Codice Deontologico della E. Bach Foundation, senza il timore di essere giudicato o classificato, in accoglienza e serenità. 
 
PER FISSARE UN APPUNTAMENTO PUOI CONTATTARMI AL 3922733982 (Possibile colloquio anche via telefono o via Skype)
(Le indicazioni contenute in questa nota non intendono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. E' pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista. Cristina Granieri - diritti riservati – divieto di riproduzione previa autorizzazione dell'autore) http://natsalus.blogspot.it/p/naturopatia.html

domenica 9 ottobre 2016

UN INVERNO IN SALUTE - RAFFORZARE LE DIFESE DEL SISTEMA IMMUNITARIO


Con l'arrivo della stagione fredda tutto il nostro organismo, ma soprattutto le prime vie respiratorie, sono minacciate da batteri e virus, che possono provocare raffreddori e influenze.

L'influenza è una malattia ad insorgenza acuta, il più delle volte colpisce le vie respiratorie, è causata da virus, che, "variando l'aspetto" di anno in anno, non possono essere riconosciuti dal Sistema Immunitario, ed è per questo che ogni volta è facile ammalarsi. L'influenza è caratterizzata da tosse, febbre, mal di testa, infiammazione alle alte vie respiratorie, dolori alle articolazioni, indebolimento generale.

E' difficile poter pensare ad una immunità contro "l'infinità" di batteri o virus che potrebbero invadere il nostro organismo e provocare malattie.


Ecco, allora, il crescente interesse verso quelle piante ad azione immunostimolante, cioè in grado di rafforzare le naturali difese del corpo, in modo da rendere l'organismo meno soggetto all'aggressione da parte degli agenti esterni nocivi; in questo modo gli episodi di malattia potranno essere ridotti, in maniera naturale.

Una delle piante più apprezzare da tempo per la sua azione immunostimolante è l'Echinacea; in realtà dietro questo nome si celano le tre specie più comuni utilizzate in terapia: Echinacea angustifolia, Echinacea pallida, Echinacea purpurea.


LEchinacea è una pianta nota fin dall'antichità agli Indiani del Nord America per le sue numerose proprietà curative, soprattutto per la cura di piaghe e ferite. Attualmente è sfruttata per l'azione immunostimolante.

L Echinacea è una pianta originaria dell'America del Nord, appartiene alla famiglia delle Compositae (Asteraceae) famiglia di cui fanno parte anche la margherita, il tarassaco, il girasole, ecc., generalmente tutti quei fiori che possiedono una struttura a forma di calice attorniata da petali.
Anche l'Echinacea possiede una struttura simile: è una pianta erbacea perenne il cui fiore presenta al centro un prominente cono, da questo fatto deriva il nome americano Coneflower; la pianta produce grossi fiori violacei o rosa, i cui petali sono lunghi ed ornamentali.
Il nome Echinacea deriva dal greco Echinos, che significa "riccio di mare", questo nome può essere riferito o ai semi, che alla sommità presentano un margine membranoso con quattro denti, o alla forma della testa spinosa della pianta fiorita; il nome linneano è Rudbeckia angustifoglia, dedicata a O. Rudbeck, botanico svedese del XVII secolo.
I tre tipi di Echinacea utilizzati a scopo terapeutico sono:
Echinacea angustifolia, Echinacea purpurea, Echinacea pallida,
ma le specie endemiche delle praterie Nord Americane sono nove. Generalmente l'Echinacea è una pianta che giunge a completo sviluppo in alcuni anni: nel primo anno di crescita vengono prodotti uno o più steli che crescono fino ad 1m da terra, le foglie sono raggruppate a grappolo a 30 cm circa dal suolo, e presentano un rizoma di 20-30 mm.

Echinacea angustifolia cresce nelle praterie, presenta foglie lanceolate con peluria rigida e ruvida, le foglie basali sono seghettate e di 6 - 9 cm di lunghezza, le radici sono lunghe e profonde. La fioritura va da Giugno a Settembre.
Echinacea purpurea cresce nelle foreste aperte, presenta foglie ruvide, ovali e glabre, le radici non penetrano profondamente nel terreno; il fiore è, generalmente, di colore violaceo, e fiorisce in Giugno - Settembre.
Echinacea pallida cresce nelle praterie, fiorisce da Maggio ad Agosto; anche questa specie possiede proprietà curative, ma forse è la meno conosciuta; il fiore è di colore bianco.
Al giorno d'oggi si possiedono molte informazioni sull'efficacia di questa pianta, il cui uso deriva da antiche conoscenze empiriche, che hanno oggi trovato il riscontro dei moderni metodi di studio.
Attualmente fare indagini sull'Echinacea significa studiare un complesso puzzle di informazioni che traggono origine dall'esperienza degli Indiani Nativi del Nord Americani per giungere alle più moderne verifiche di laboratorio.

Echinacea: Pellerossa e Storia

Al contrario di molte altre piante terapeuti-che conosciute da tempo immemorabile l'uso dell'Echinacea venne rinvenuto dagli europei solo nel 1700, quando si scoprì essere utilizzata dalle comunità Pellerossa del Nord America a scopo curativo; allo stesso tempo, era considerata una pianta sacra.i ritiene che ben 14 tribù Pellerossa utilizzassero l'Echinacea come rimedio contro i morsi di serpenti e di insetti velenosi; in questi casi gli Sciamani indiani davano da masticare le foglie e le radici a chi era stato morso, mentre cercavano di eliminare il veleno dalla circolazione con l'incisione della cute; sulla ferita era poi applicata una poltiglia ottenuta dalle foglie e dalle radici della pianta fresca; in 2-3 giorni i sintomi dell'avvelenamento scomparivano.
Le prime testimonianze scritte e documentate riguardo
l'uso dell'Echinacea angustifolia e dell'Echinacea purpurea risalgono al 1762 e si trovano nel libro intitolato "Flora Virginica", pubblicato da Grovonius, dove l'uso dell'Echinacea purpurea è indicato per curare le piaghe da sella dei cavalli.
Dagli anni in cui venne scoperta la pianta agli anni in cui iniziò un uso medicinale sistematico, trascorse un bel po' di tempo, durante il quale ben poche informazioni caratterizzarono il suo uso ; un esempio è la descrizione di Riddel, risalente al 1835, che illustrò l'Echinacea purpurea utilizzando queste parole: "Radice spessa, nera, dal sapore molto pungente, aromatica, carminativa, poco conosciuta".
Per avere le prime notizie sull'introduzione dell'Echinacea nella medicina pratica bisogna aspettare il 1904 con J. U. Lloyd, infatti è proprio all'inizio del XX secolo che la tintura di Echinacea viene annoverata fra i medicinali più venduti in America, dove era raccomandata come terapia per le infezioni localizzate e siste-miche, per curare raffreddori e influenze, ma anche contro foruncoli, afta e ulcere varicose.
Nel 1910 in America questo tipo di rimedio venne dichiarato privo di valore terapeutico, ma nonostante questa campagna diffamatoria il suo uso continuò grazie alla tradizione della medicina popolare, fino al 1930 circa, dopo di che, negli Stati Uniti, conobbe un momento di crisi.
Nello stesso periodo in Europa, soprattutto in Germania, si iniziò a coltivare e ad utilizzare l'Echinacea; attualmente la Germania è il paese che ha pubblicato i più interessanti lavori scientifici sull'uso terapeutico di tale pianta.
In Europa la popolarità degli estratti di Echinacea crebbe rapidamente, e la sua fama è legata alla capacità di "spegnere" sul nascere i sintomi di influenza e raffreddore.
Attualmente anche negli Stati Uniti l'uso di questa pianta è tornato alla ribalta grazie ad un'ampia ed attendibile documentazione scientifica che ne conferma la validità.
J.I fatto che il suo uso stia prendendo sempre più campo nell'ambito dei rimedi fitoterapici è sinonimo della validità della sua azione terapeutica.



COME SI ASSUME:


Per prevenzione e Trattamento occorre assumere l'Echinacea in forma di Estratto secco o Tintura Madre.
 

Per i consigli sui dosaggi contattatemi al 3922733982 per fissare un incontro anche via WhatsApp o Skype.


(Attenzione: queste indicazioni non vogliono sostituirsi in nessun modo al vostro medico curante)



 

 

domenica 28 agosto 2016

IL METODO DEL DR. BACH



I Fiori di Bach non sono una “cura” ma un sostegno all'autosostegno dell'individuo.
Le cure riguardano solo la classe medica, ed il Floriterapeuta è un compagno di percorso, l'obiettivo è il riequilibrio.
Tra cliente e Floriterapeuta (Pratictioner) vi è un rapporto paritario: il primo è un esperto in Fiori di Bach, il secono è un esperto in emozioni.
Innanzitutto è importante conoscere lo stato d'animo di fondo. I Fiori di Bach funzionano nel punto in cui siamo, qui ed ora ed il difetto di cui soffriamo ci svela la strada: dove siamo bloccati?
Attraverso l'uso dei rimedi possiamo equilibrare e far evolvere dei tratti di personalità attraverso un'evoluziuone personale.
Ci sono degli stati d'animo (emozioni) passeggeri, legati all'umore ed emozione del momento ed altri tipologici, legati alla personalità, ai tratti caratteriali della persona e che ce ne descrivono le caratteristiche di fondo o gli stati cronici.
Possiamo dire che con i Fiori di Bach lavoriamo sull'emozione, sia con quelli che entrano in risonanza con la persona (tipologici) e sia con quelli che sono la risposta alla realtà che l'individuo vive.

Anche se il Fiore tipologico assume una certa rilevanza perché è quello che risuona con l'anima e la natura del cliente, non occorre cercarlo spasmodicamente nel corso di un colloquio, ma serve l'osservazione dello stato d'animo, perché riuscendo a lavorare su ciò che vediamo e ciò che il cliente riesce a vedere di sé, significa accentuare la sua consapevolezza.
Rispettando infatti il processo dell'altro, il Pratictioner non offre soluzioni, ma riformula ciò che il cliente ha comunicato ed accompagnarlo nella gestione di ciò che riesce a vedere, cercando di correggere i difetti sostenendo lo sviluppo della qualità opposta.(Se c'è buio, accendi la luce!)
Stati d'animo come l'irrequetezza, l'inadeguatezza, l'autocondanna, l'abbatimento, la stanchezza, il bisogno di stare con gli altri, il procrastinare, superare i traumi passati o rompere con le vecchie abitudini, possono essere superati con l'aiuto dei Fiori di Bach.

Spesso le emozioni alterate si manifestano come malattia nel corpo.
La malattia nasce quando ci spostiamo dalle linee guida per la nostra realizzazione e per resistere consolidiamo atteggiamenti mentali ed emozioni che ci distraggono dal diritto di essere felici.
La malattia è un'opportunità per iniziare un lavoro sulle emozioni per arrivare alla felicità, anche se è importante sottolineare che alla stessa malattia corrispondono diverse risposte emotive. Il Pratictioner in fatti non cura la malattia (medico) o la situazione di vita, ma cerca il sentimento che prevale e gestisce la vita nel momento presente.
Osservando il cliente è fondamentale cercare ciò che gli darebbe la “pace”, quale sia la priorità per la miglior sopravvivenza, il primo passaggio della guarigione.


Cap. 7 Guarisci te stesso – E. Bach

Mantenere anima e corpo in equilibrio
Isolarsi ogni giorno qualche minuti
Impegnarsi per sviluppare le qualità che ci mancano, trasformare le nostre emozioni negative nel loro opposto
Avere entusiasmo e gioia di vivere
Realizzare la gioia ed immergersi nella vita
Trovare il piacere nelle cose semplici
Abbandonare la paura (porta principale della malattia)
Rispettare i corpi fisici (pulizia interna ed esterna), dormire moeraamente, esporre la pelle al sole ed all'aria fresca

giovedì 25 agosto 2016

Stress Traumatico e Disturbo Post-Traumatico


Stress Traumatico e Disturbo Post-Traumatico
Fiori di Bach e Traumi


Le forze estreme e distruttive dei disastri, anche se di breve durata, possono avere effetti profondi sulla stabilità dell’individuo, della comunità e delle nazioni.
I disastri coinvolgono non solo lo persone che si trovano direttamente sul luogo dell'impatto, ma indirettamente un numero più consistente di vittime se consideriamo le famiglie, gli amici, la comunità di appartenenza e i soccorritori.
Gli eventi connessi ai disastri sono una potenziale fonte di stress traumatico e possono generare conseguenze a lungo termine sulla salute psichica soprattutto quando le vittime sono esposte alla morte, a un rischio di morte e di gravi ferite o a forti stimolazioni sensoriali.

Benché le reazioni individuali siano variabili, sono state identificate alcune reazioni comuni nella maggior parte degli individui esposti ad un evento traumatico.Nella fase di emergenza e nella prima fase successiva all’impatto di norma si manifesta un’alta frequenza di reazioni da stress di grado lieve o moderato che, benché possano apparire estreme e provocare sofferenza, generalmente non diventano problemi cronici. La maggior parte delle persone si riprende pienamente da una reazione da stress di intensità moderata in pochi mesi. Una ripetizione sequenziale dell’evento (es sciame sismico) può allungare i tempi di recupero.
Dopo essere sopravvissuti a un disastro o ad un evento traumatico ci si può sentire storditi o addirittura insensibili. Ci si può anche sentire tristi e impotenti. Si potrebbero presentare problematiche connesse al sonno, all’alimentazione o all’attenzione. Molte persone diventano irritabili o ansiose e presentano reazioni di trasalimento esagerate.
QUESTE SONO TUTTE NORMALI REAZIONI ALLO STRESS TRAUMATICO.

Cosa può aiutare a superare questi disagi?


  • Seguire una normale routine, per quanto possibile (come per esempio gli orari dei pasti e del sonno), trovando lo spazio per mantenere l’attività fisica, che riduce i livelli di ansia e può contribuire a migliorare l’umore.
  • Aiutare altre persone. Restare occupato.
  • Accettare l'aiuto di familiari, amici, colleghi, o altre figure fidate. Parlare loro dei propri sentimenti.
  • Limitare il tempo speso a guardare le immagini e i suoni di quello che è successo. Non soffermarsi troppo su TV, radio o giornali che si occupano della tragedia, perché ciò può aumentare il livello di ansia.

A volte lo stress può essere troppo difficile da gestire soli, chiedete aiuto se:
  • Non siete in grado di prendervi cura di voi stessi o dei vostri bambini.
  • Non siete in grado di portare avanti il vostro lavoro.
  • Usate alcool o droghe per fuggire dai problemi.
  • Vi sentite tristi o depressi per lunghi periodi.

Cos’è il disturbo post traumatico da stress*?
E’ una reazione da stress che si protrae nel tempo innescata da un evento traumatico di natura eccezionalmente spaventosa o catastrofica. È caratterizzata da un disagio clinicamente significativo con una sintomatologia specifica (descritta sotto) e da problemi nelle relazioni sociali, nell’attività lavorativa o in altre aree importanti che permangono dopo diversi mesi dall’evento traumatico.
Tra i sintomi caratteristici che si potrebbero manifestare potremmo trovare il rivivere persistentemente il trauma, divenire particolarmente irritabili, evitanti, insensibili oppure

In alcuni casi si vengono a produrre delle significative tensioni familiari, forti emozioni di rabbia e può aumentare il consumo di alcol e altre sostanze.
Figure presenti nei corpi che intervengono a prestare i soccorsi, per fortuna, sono gli psicologi dell’emergenza (che possiedono una preparazione specifica) che intervengono a supporto delle vittime con metodologie specifiche di gruppo o anche individuali già nelle fasi immediatamente successive al trauma. Se si ravvisano sintomi nel periodo successivo a distanza di tempo è importante rivolgersi ad un professionista che possa diagnosticare ed affrontare il disturbo adeguatamente.
L'aiuto dei Fiori di Bach per superare le conseguenze di un disastro.
Il Sistema del 38 Fiori di Bach ha un suo carattere di completezza essenziale, forgiato dal suo autore. Può fronteggiare tutte le condizioni negative primarie e secondarie. Ha dimostrato la sua validità in quasi un secolo di applicazione, intendendo la salute come completa unione fra anima, corpo e mente, avendo come fondamenta l'idea che la vera causa della malattia sono gli stati d'animo negativi, tra cui la PAURA.
La risposta psicosomatica è notevole. Va sottolineato che la terapia con i Fiori di Bach non sostituisce al trattamento specialistico medico, ma lo affianca in maniera proficua, operando in quella dimenzione immateriale ma di natura fisica elettromagnetica complessa, dove non giunge il farmaco chimico convenzionale. (Guida ai Fiori di Bach – Chiara e Vincenzo Fabrocini – De Vecchi Editore).
RESCUE REMEDY Si interviene con il Rescue Remedy, rimedio di soccorso, composto di cinque rimedi floreali.
- Star of Bethlehem per lo shock;
- Rock Rose per il terrore ed il panico;
- Impatiens, per lo stress mentale e per la tensione;
- Cherry Plum, per la paura di perdere il controllo;
- Clematis per la tendenza a lasciarsi andare.
Questo rimedio è irrinunciabile in tutte le situazioni sopracitate ed è disponibili come liquido concentrato o in crema. Va bene da solo o in combinazione con altri Fiori. Gli effetti risultano potenziati quando R. R. è associato ad altri rimedi biologici o a metodiche di medicina naturale (Come curarsi da soli con la medicina naturale V. Fabrocini De Vecchi Editore), ma non va comunque considerato come una panacea, né si sostituisce ai trattamenti di medicina tradizionale, occorre sempre una diagnosi medica precisa ed il Rescue Remedy potrà essere somministrato fino all'arrivo del medico e fiancheggerà la terapia convenzionale.
Come un tranquillante può stabilire rapidamente il normale equilibrio emotivo e psicologico. In situazioni più gravi può alleggerire la violenza dello stress prima e durante l'intervento dei rimedi convenzionali di pronto soccorso. Nel complesso ha un effetto stabilizzante in tutte le situazioni ricollegabili alle indicazioni dei cinque componenti del rimedio.

Sicuramente un colloquio successivo con un Floriterapeuta potrebbe meglio definire la scelta di ulteriori Fiori aggiunti singolarmente sono adatti alle situazioni di choc, che vadano a sostenere la capacità di fronteggiare qualsiasi brutta situazione donando fermezza mentale (Star of Bethlehem) , donino coraggio e capacità di tenere in pugno la situazione di choc (Rock Rose), aiutino la rinascita della speranza col suo potenziale energetico (Gorse).

*American Psychiatric Association (2000), DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano.
National Institute for Clinical Excellence (2005), Clinical Guideline 26, Post-traumatic stress disorder (PTSD): the management of PTSD in adults and children in primary and secondary care.
 http://www.ordpsicologier.it/home.php?Lang=it&Item=DISASTRI
(Le indicazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. E' pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista. Per i Fiori di Bach in particolare consiglio di consultare un BFRP della Edward Bach Foundation che dopo un colloquio individuale, nel corso del quale potranno essere approfondite le ragioni del vostro disagio ed esplicate le vostre emozioni, potrà consigliarvi i Fiori di Bach adatto al vostro momento di vita presente. Cristina Granieri - diritti riservati – divieto di riproduzione previa autorizzazione dell'autore)

lunedì 22 agosto 2016

STRESS DA RIENTRO DALLE VACANZE: COME SUPERARLO CON I FIORI DI BACH


Con il cambiamento della temperatura anche lieve ed il cambiamento della luce con le giornate che si accorciano, la sindrome di fine estate avvolge con la sua malinconia e nostalgia molte persone.
Aver trascorso il periodo di ferie lontano da casa e sentire ancora sulla pelle i profumi e le sensazioni, negli occhi i paesaggi impressi nella memoria, fa faticare a tornare nella routine quotidiana. Chi invece non è potuto partire ma è dovuto rimanere a casa avrà avuto la possibilità di cambiare comunque le proprie abitudini, magari svegliandosi più tardi o semplicemente accantonando i pensieri quotidiani. La possibilità di stravolgere gli schemi quotidiani concedendosi degli splendidi momenti di libertà rende spesso difficile il rientro nelle proprie abitudini, per non parlare poi di chi ha i figli in età scolare che presto dovrà fare i conti con la sveglia della scuola e tutti gli impegni dell'inizio dell'anno scolastico. Ma cercando di non piangerci addosso è opportuno trasformare questo mese di settembre che è alle porte in un periodo di passaggio morbido verso le buie e fredde giornate invernali, mantenere un pensiero positivo ci potrà aiutare a consolidare nuovi progetti e stimoli nei prossimi mesi, progettare nuovi viaggi e nuove mete da raggiungere magari da raggiungere tra un anno esatto, la prossima estate.

I Fiori di Bach possono essere di aiuto grazie al loro lavoro sugli stati emozionali della persona, attivando e modulando le capacità positive che  eliminano lo stato di disagio.
Tra i 38 Fiori di Bach io consiglierei Honeysuckle per lenire la nostalgia, questo rimedio aiuta a non vivere di ricordi ed e’ utile per staccarsi senza rimpianti da eventi belli ma conclusi, ovviamente aiuta a riposizionarsi nel presente.
Un’altro Fiore che ci aiuta a ritrovare piacere nella quotidianità è Clematis, questo Fiore al contrario del precedente va bene per chi dopo un periodo di svago, un viaggio, una parentesi di assoluto relax, fa fatica a riabituarsi alle abitudini quotidiane e comincia a sognare una vita diversa, in pratica si isola in un mondo tutto suo perchè non riesce a sopportare quello reale.
Hornbeam per coloro che non si sentono abbastanza forti nel fisico e nel morale per reggere il peso di questo momento di vita ed anche se riescono a compiere i propri doveri, le occupazioni quotidiane appaiono troppo dure.
Walnut è il fiore legato al cambiamento ed a tutte le implicazioni che questo comporta: ansia, indecisioni, impreparazione. E' utile quando ci si sente influenzabili in senso generale, dagli altri, dall'ambiente, ma anche dalle vecchie abitudini, perché per cambiamento si intendono i passaggi tra le fasi della vita anche in senso pratico, come traslochi, cambiamenti di lavoro o separazioni. Rientrare dalle vacanze e ritornare alla vita routinaria e stressante rappresenta un passaggio difficoltoso da affrontare.
(Le indicazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. E' pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista. Per i Fiori di Bach in particolare consiglio di consultare un BFRP della Edward Bach Foundation che dopo un colloquio individuale, nel corso del quale potranno essere approfondite le ragioni del vostro disagio ed esplicate le vostre emozioni, potrà consigliare i Fiori di Bach adatti al vostro momento di vita presente.
Cristina Granieri  - tutti i diritti riservati – divieto di riproduzione senza la previa autorizzazione dell'autore)

martedì 9 agosto 2016

ALIMENTI CHE CURANO - SIGNATURA RERUM



Esite una teoria secondo la quale alcuni alimenti curano gli organi a cui somigliano. E' esposto nei testi di Paracelso, ma anche negli scritti del filosofo Jakob Böhme secondo cui il Creatore (l’Ordinatore Supremo) ha contraddistinto tutto ciò che ci circonda con un “segno” personale e caratteristico, attraverso un curioso linguaggio di simboli e di analogie, che si sarebbe svelato ai maestri di vita più meritevoli.
Una pianta con parti somiglianti ad organi umani, apparati o funzioni è utile per curare o sostenere quegli organi, apparati o funzioni. Questo concetto è ben confermato dai cultori delle Medicine Naturali i quali e non solo per antica tradizione, affermano che un alimento o pianta con una forma o una struttura “somigliante” ad un organo corporeo o a una funzione fisiologica o ad un elemento presente nel corpo umano è considerato aver una funzione terapeutica e benefica per la persona che se ne nutre o lo assume secondo le modalità e quantità prescritte.

Si ricordi che anche il principio fondamentale dell’Omeopatia, tratteggiato da Samuel Hahneman, descrive chiaramente "il simile cura il simile" (similia similibus curantur).

Di queste osservazioni si è avvalso anche E.Bach sperimentando e poi utilizzando con successo i suoi famosi “fiori terapeutici”che si basano proprio sulle loro ben precise signature.


La carota affettata (per traverso) assomiglia molto all’occhio umano. Pupilla, iride e linee a raggiera sono evidenti. La scienza ci insegna che le carote contengono Betacarotene, una vitamina oleosolubile, vero toccasana per la vista e la diminuzione della visione notturna è causata dalla sua carenza. Un altro componente presente nelle carote è la Luteina (Carotenoide). Se la Luteina è carente la parte della retina sensibile alla luce può danneggiarsi. Varie ricerche hanno confermato che supplementi di Luteina naturale possono supportare e nutrire il pigmento maculare. Negli anziani, infatti, ad essere a rischio è soprattutto la densità del pigmento maculare che, se danneggiato gravemente, può portare anche alla cecità.


Il pomodoro ha quattro camere ed è rosso. Tutte le ricerche mostrano che i pomodori effettivamente sono un alimento elettivo per il sangue e il cuore.
I pomodori sono ricchi di Licopene (E160d), carotenoide e potente antiossidante, un cosiddetto scavenger (spazzino di radicali liberi) che aiuta nella prevenzione dei tumori (specie quelli della prostata e della mammella), protegge dagli effetti nocivi dei raggi UV e favorisce la funzione circolatoria.




I chicchi d’uva sono riuniti in grappoli che hanno la forma del cuore; ogni chicco assomiglia a una cellula del sangue e tutte le ricerche odierne mostrano che l’uva è un alimento che ravviva profondamente il cuore e il sangue; ed il vino rosso…fa buon sangue. Studiando il “paradosso francese” si è scoperto nella buccia degli acini un potente cardioprotettore: il Resveratrolo.





La noce assomiglia a un encefalo in miniatura, con un emisfero destro e un emisfero sinistro, 2 cerebri in alto e 2 cervelletti in basso.
Persino le rughe o pieghe della superficie richiamano la neo-corteccia. Oggi la scienza ci dice che le noci aiutano a sviluppare i neurotrasmettitori per la funzione cerebrali, sono ricchi di nutrienti per nutrire il DNA e le cellule nervose. Ricchi di Omega 3 e 6 contro il colesterolo “non buono” (LDL) nocivo in questo caso, sulla circolazione cerebrale. Contengono inoltre molto Fosforo, Calcio, Ferro, Zinco ed aiutano il ciclo di Krebs.



I fagioli aiutano a mantenere sana la funzione renale e, se consumati correttamente, sono alimenti ricchi di proteine nobili che donano energia e vitalità (ricordare il detto: “andare avanti a forza di reni”). Osservandoli bene hanno esattamente la forma del rene, con tanto di bacinetto e surrenali.




 

Il sedano, il rabarbaro e altre piante assomigliano proprio alle ossa. Questi alimenti sono specificamente diretti a rafforzare le ossa. Le ossa sono costituite per il 23% da sodio, poi Calcio ma anche Silicio. Se nella vostra alimentazione non vi sono questi minerali a sufficienza, il corpo li estrae dalle ossa, indebolendole. Attenzione, quindi, ad un alimentazione troppo acida, si mobiliterà il Calcio dalle ossa per tamponare l’eccesso di acidità. Questi alimenti vanno a nutrire la struttura ossea e quindi scheletrica.
 
Avocado e Pere sono mirati alla funzione e alla salute dell’utero e della cervice della donna ed hanno proprio l’aspetto di questi organi. Alcune ricerche mostrano che, se una donna mangia un avocado alla settimana, riequilibra gli ormoni, fa eliminare il peso eccessivo dopo la gravidanza e previene le degenerazioni della cervice uterina. Una straordinaria corrispondenza? … occorrono esattamente 9 mesi per far crescere un avocado, dal fiore al frutto maturo.




I fichi sono pieni di semini (che ricordano gli spermatozoi), e quando crescono pendono dal ramo a coppie come i testicoli. I fichi, per la signatura rerum, migliorano la qualità dello sperma maschile, aumentando i numero degli spermatozoi e rinforzandoli; contrastano così la sterilità maschile. Il fico ricorda, osservandolo bene, anche l’interno dell’intestino tenue con i suoi villi intestinali per cui i fichi sono utili anche come blandi lassativi. Molti autori affermano che sono indicati anche per i disturbi dell’utero.



Le patate dolci assomigliano, secondo la signatura, al pancreas e di fatto possono agevolare l’equilibrio dell’indice glicemico, anche nei diabetici. La patata o patata americana viene usata dalle popolazioni giapponesi per curare anemia, ipertensione e soprattutto il diabete.









Il Topinambour ricorda una uomo grassottello, con ritenzione idrica, anche tastandolo con le dita sembra ricchissimo di acqua; infatti, grazie a un altissimo contenuto di Inulina, una particolare fibra altamente solubile in grado di riequilibrare la flora intestinale, è il migliore alleato alimentare per il controllo del diabete e per tutti coloro che desiderano abbassare la glicemia naturalmente. Per cui, se consumato senza condimenti pesanti, è ideale nelle diete dimagranti nonchè per contrastare la ritenzione idrica.



Le olive sostengono la salute delle ovaie, oltre alle molte funzioni delle ghiandole linfatiche.
Approfondimenti clinici hanno inoltre dimostrato che il particolare rapporto fra gli acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi che caratterizzano la composizione dell’olio dell’oliva e la naturale presenza di tocoferoli e polifenoli, fanno sì che esso possegga una serie di preziose proprietà, quali un’azione ritardante l’invecchiamento cellulare, un azione preventiva nei confronti della formazione di calcoli biliari, un effetto antitrombico ed ipocolesterolimizzante.



Pompelmi, arance e altri agrumi assomigliano alla ghiandola mammaria, ed effettivamente aiutano la salute delle mammelle e l’afflusso e il deflusso della linfa dalle ghiandole mammarie. Inoltre, essendo ricchissimi di vitamina C hanno benefici effetti sulla cellulite perché rinforzano i vasi sanguigni e migliorano la circolazione.








Le cipolle somigliano, secondo la signatura, alle cellule del corpo. Si può notare il nucleo e gli strati di citoplasma. Le ricerche della scienza dell’alimentazione mostrano che le cipolle aiutano, in un certo senso, a ripulire i materiali di scarto da tutte le cellule del corpo. Stimolano anche la lacrimazione che pulisce gli strati epiteliali degli occhi anche da impurità. Le cipolle contengono Metionina che è un aminoacido grande purificatore delle cellule epatiche. La cipolla è utile come ottima prevenzione antitumorale




La Banana è simbolicamente legata alla forza dell’organo sessuale maschile. È vero! Sembra una forzatura goliardica ma non lo è.
Energia: con sole 100 calorie circa, la banana contiene saccarosio, fruttosio e glucosio, che forniscono un immediato rifornimento d’energia. Gli sportivi mangiano per questo motivo le banane prima e dopo la loro attività. Buon umore: Banana è un frutto di longevità. Il triptofano contenuto nella banana, è un aminoacido essenziale responsabile per la produzione di serotonina. La serotonina è un ormone che riduce lo stress e migliora il tono dell’umore.


L’arachide giova ai testicoli e alla libido sessuale. Oltre alla vitamina E ed all’Inositolo ed allo Zinco in esse contenuti, che favoriscono la fertilità, molte persone non si rendono conto che l’Argentine, componente del Viagra, viene dall’arachide. Se snoccioli un’arachide ed apri il seme in due, all’estremità troverai un simbolo piccolissimo: un coniglietto che simboleggia la fertilità, la fecondità e l’abbondanza, anche se tradizionalmente sono state inserite tra la frutta secca in realtà si tratta di un legume (Arachis Hypogea) che in greco significa “sottoterra”. D’origine americana l’arachide ha una ricchezza di proteine vegetali e grassi con molti sali come fosforo (importante per la molecola base dell’energia ATP (adenosintrifosfato).



Il cavolo ed il cavolfiore (cruciufere) sono ricchissimi di composti isotiocianati. Questi elementi, contenuti in questi vegetali, sono infatti ormai ampiamente accreditati per le loro proprietà antitumorali. Il meccanismo d’azione pare essere legato alla capacità di rimuovere scorie tossiche presenti all’interno dell’organismo e potenzialmente cancerogene. In pratica  questi alimenti svolgerebbero una profonda azione detossificante (come ha dimostrato anche il Dr. Max Gerson), capace di proteggerci dall’insorgenza di alcune forme tumorali. Si noti la sua somiglianza ad alcune masse tumorali.



Il Pistacchio: guardando bene la sua forma, consistenza ed il colore ricorda veramente un calcolo biliare di colesterolo. Alcuni ricercatori americani invitano a consumarne 30 grammi al giorno (1 tazzina) e 5 volte alla settimana in quanto possono aumentare il livello del colesterolo HDL (quello cosiddetto buono). Il pistacchio ha inoltre la capacità di tenere sotto controllo la pressione e prevenire l’ipertensione. Ricco di antiossidanti come la luteina e betacarotene. Questi antiossidanti evitano che le pareti dei vasi sanguigni si ricoprano di colesterolo. Per meglio comprendere la capacità del pistacchio di spaccare questi depositi di colesterolo bisogna risalire alla “signatura” della pianta che lo produce. La Pistacia Terebinthus è un arbusto particolarmente forte che non soffre né caldo né vento né siccità né altre intemperie e le sue radici sono in grado di spaccare rocce e sassi (in Sicilia la Pistacia è anche chiamata “spaccasassi”) per aprirsi una via di crescita anche nei terreni più difficili. Si capisce ora come possa agire sulle concrezioni di grassi nelle arterie.


lunedì 27 giugno 2016

Minacce di superficie

La pelle è come un morbido guscio che protegge e respira, che libera nell'atmosfera una parte dei rifiuti dell'organismo. È anche un tappeto di sensori molto efficienti, che monitorano vari parametri ambientali, facendo della nostra pelle un vero e proprio strumento di comunicazione. Così come accade per tutti gli altri epiteli, anche quelli che tappezzano gli organi cavi interni, la pelle separa il mondo soggettivo dell'organismo da ciò con cui questo entra in contatto, ne “assaggia” e valuta proprietà e grado di eventuale minaccia, elabora informazioni, strategie di difesa e le memorizza.

Purtroppo siamo spesso così fiduciosi nelle capacità rigenerative e protettive della nostra pelle che la sottoponiamo costantemente a stress molteplici, come gli agenti chimici ambientali e quelli presenti nei prodotti per la casa, le radiazioni solari e gli inquinanti atmosferici.

Ci laviamo a volte troppo spesso e applichiamo deodoranti e cosmetici con eccessiva frequenza, alterando così il microbiota cutaneo, la cosiddetta flora batterica, lasciando spazio a microrganismi non tanto amichevoli e disorientando il nostro sistema immunitario che può reagire con veemenza dando origine a irritazioni, prurito e anche a lesioni.
VIOLA

Bardana e Viola tricolore sono le due piante più frequentemente impiegate nell'uso popolare e nelle antiche farmacopee europee per la cura della pelle.
BARDANA

Nella medicina tradizionale cinese si utilizzano soprattutto i frutti, gli acheni di Bardana, Niu Bang Zi, per “eliminare le tossine e dare sfogo alle eruzioni cutanee”.
Diverse ricerche hanno rivalutato anche le attività delle radici sia nel potenziamento delle capacità di difesa dei tessuti nei confronti di varie forme di stress ossidativo, sia nel miglioramento dell'efficienza di autoriparazione di lesioni cutanee.
Fra le tante sue proprietà, quelle antinfiammatorie, immunomodulanti – anche rispetto ai fenomeni allergici – e di protezione nei confronti di danni chimico-fisici da radiazioni ultraviolette (UV) fanno della Bardana un versatile strumento per l'ottimizzazione della funzionalità cutanea.

In genere non si riscontrano effetti secondari e tossici, se vengono rispettate le dosi terapeutiche. Qualche problema si potrebbe avere in caso di sensibilità individuale. Inoltre bisogna verificare se non ci sia allergia alle asteraceae.
Particolare precauzione deve essere usata, nel caso in cui si assumano dei farmaci ipoglicemizzanti, perché ci potrebbero essere delle interazioni. Da evitare in gravidanza, per una sua possibile azione sulla muscolatura uterina.

La pelle risponde anche a ciò che avviene “dentro”, alle radici, cioè nell'intestino, nel fegato, nello stomaco, per questo la sua salute dipende dalla nostra capacità di mantenere un ecosistema interno corretto e funzioni di drenaggio e di depurazione efficienti. Anche in questo caso, le risorse salutogenetiche necessarie per conservare gli equilibri sono da ricercare nei corretti comportamenti che derivano da conoscenza e consapevolezza, ma anche dall'integrazione nutraceutica che può favorire un impulso regolativo supplementare.


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