Con l'arrivo della stagione fredda tutto il nostro organismo, ma soprattutto le prime vie respiratorie, sono minacciate da batteri e virus, che possono provocare raffreddori e influenze.
L'influenza è una malattia ad insorgenza acuta, il più delle volte colpisce le vie respiratorie, è causata da virus, che, "variando l'aspetto" di anno in anno, non possono essere riconosciuti dal Sistema Immunitario, ed è per questo che ogni volta è facile ammalarsi. L'influenza è caratterizzata da tosse, febbre, mal di testa, infiammazione alle alte vie respiratorie, dolori alle articolazioni, indebolimento generale.
E' difficile poter pensare ad una immunità contro "l'infinità" di batteri o virus che potrebbero invadere il nostro organismo e provocare malattie.
Ecco, allora, il crescente interesse verso quelle piante ad azione immunostimolante, cioè in grado di rafforzare le naturali difese del corpo, in modo da rendere l'organismo meno soggetto all'aggressione da parte degli agenti esterni nocivi; in questo modo gli episodi di malattia potranno essere ridotti, in maniera naturale.
Una delle piante più apprezzare da tempo per la sua azione immunostimolante è l'Echinacea; in realtà dietro questo nome si celano le tre specie più comuni utilizzate in terapia: Echinacea angustifolia, Echinacea pallida, Echinacea purpurea.
L’Echinacea
è una pianta nota fin dall'antichità agli Indiani del Nord America
per le sue numerose proprietà curative, soprattutto per la cura di
piaghe e ferite. Attualmente è sfruttata per l'azione
immunostimolante.
L’
Echinacea è una pianta originaria dell'America del Nord, appartiene
alla famiglia delle Compositae (Asteraceae) famiglia di cui
fanno parte anche la margherita, il tarassaco, il girasole, ecc.,
generalmente tutti quei fiori che possiedono una struttura a forma di
calice attorniata da petali.
Anche
l'Echinacea possiede una struttura simile: è una pianta erbacea
perenne il cui fiore presenta al centro un prominente cono, da questo
fatto deriva il nome americano Coneflower; la pianta produce grossi
fiori violacei o rosa, i cui petali sono lunghi ed ornamentali.
Il
nome Echinacea deriva dal greco Echinos, che significa "riccio
di mare", questo nome può essere riferito o ai semi, che alla
sommità presentano un margine membranoso con quattro denti, o alla
forma della testa spinosa della pianta fiorita; il nome linneano è
Rudbeckia angustifoglia, dedicata a O. Rudbeck, botanico svedese del
XVII secolo.
I
tre tipi di Echinacea utilizzati a scopo terapeutico sono:
Echinacea
angustifolia, Echinacea purpurea, Echinacea pallida,
ma
le specie endemiche delle praterie Nord Americane sono nove.
Generalmente l'Echinacea è una pianta che giunge a completo sviluppo
in alcuni anni: nel primo anno di crescita vengono prodotti uno o più
steli che crescono fino ad 1m da terra, le foglie sono raggruppate a
grappolo a 30 cm circa dal suolo, e presentano un rizoma di 20-30 mm.
Echinacea
angustifolia cresce nelle praterie, presenta foglie
lanceolate con peluria rigida e ruvida, le foglie basali sono
seghettate e di 6 - 9 cm di lunghezza, le radici sono lunghe e
profonde. La fioritura va da Giugno a Settembre.
Echinacea
purpurea cresce nelle foreste aperte, presenta foglie
ruvide, ovali e glabre, le radici non penetrano profondamente nel
terreno; il fiore è, generalmente, di colore violaceo, e fiorisce in
Giugno - Settembre.
Echinacea
pallida cresce nelle praterie, fiorisce da Maggio ad
Agosto; anche questa specie possiede proprietà curative, ma forse è
la meno conosciuta; il fiore è di colore bianco.
Al
giorno d'oggi si possiedono molte informazioni sull'efficacia di
questa pianta, il cui uso deriva da antiche conoscenze empiriche, che
hanno oggi trovato il riscontro dei moderni metodi di studio.
Attualmente
fare indagini sull'Echinacea significa studiare un complesso puzzle
di informazioni che traggono origine dall'esperienza degli Indiani
Nativi del Nord Americani per giungere alle più moderne verifiche di
laboratorio.
Al
contrario di molte altre piante terapeuti-che conosciute da tempo
immemorabile l'uso dell'Echinacea venne rinvenuto dagli europei solo
nel 1700, quando si scoprì essere utilizzata dalle comunità
Pellerossa del Nord America a scopo curativo; allo stesso tempo, era
considerata una pianta sacra.i ritiene che ben 14 tribù Pellerossa
utilizzassero l'Echinacea come rimedio contro i morsi di serpenti e
di insetti velenosi; in questi casi gli Sciamani indiani davano da
masticare le foglie e le radici a chi era stato morso, mentre
cercavano di eliminare il veleno dalla circolazione con l'incisione
della cute; sulla ferita era poi applicata una poltiglia ottenuta
dalle foglie e dalle radici della pianta fresca; in 2-3 giorni i
sintomi dell'avvelenamento scomparivano.
Le
prime testimonianze scritte e documentate riguardo
l'uso
dell'Echinacea angustifolia e dell'Echinacea purpurea risalgono al
1762 e si trovano nel libro intitolato "Flora Virginica",
pubblicato da Grovonius, dove l'uso dell'Echinacea purpurea è
indicato per curare le piaghe da sella dei cavalli.
Dagli
anni in cui venne scoperta la pianta agli anni in cui iniziò un uso
medicinale sistematico, trascorse un bel po' di tempo, durante il
quale ben poche informazioni caratterizzarono il suo uso ; un esempio
è la descrizione di Riddel, risalente al 1835, che illustrò
l'Echinacea purpurea utilizzando queste parole: "Radice spessa,
nera, dal sapore molto pungente, aromatica, carminativa, poco
conosciuta".
Per
avere le prime notizie sull'introduzione dell'Echinacea nella
medicina pratica bisogna aspettare il 1904 con J. U. Lloyd, infatti è
proprio all'inizio del XX secolo che la tintura di Echinacea viene
annoverata fra i medicinali più venduti in America, dove era
raccomandata come terapia per le infezioni localizzate e siste-miche,
per curare raffreddori e influenze, ma anche contro foruncoli, afta e
ulcere varicose.
Nel
1910 in America questo tipo di rimedio venne dichiarato privo di
valore terapeutico, ma nonostante questa campagna diffamatoria il suo
uso continuò grazie alla tradizione della medicina popolare, fino al
1930 circa, dopo di che, negli Stati Uniti, conobbe un momento di
crisi.
Nello
stesso periodo in Europa, soprattutto in Germania, si iniziò a
coltivare e ad utilizzare l'Echinacea; attualmente la Germania è il
paese che ha pubblicato i più interessanti lavori scientifici
sull'uso terapeutico di tale pianta.
In
Europa la popolarità degli estratti di Echinacea crebbe rapidamente,
e la sua fama è legata alla capacità di "spegnere" sul
nascere i sintomi di influenza e raffreddore.
Attualmente
anche negli Stati Uniti l'uso di questa pianta è tornato alla
ribalta grazie ad un'ampia ed attendibile documentazione scientifica
che ne conferma la validità.
J.I
fatto che il suo uso stia prendendo sempre più campo nell'ambito dei
rimedi fitoterapici è sinonimo della validità della sua azione
terapeutica.
COME SI ASSUME:
Per prevenzione e Trattamento occorre assumere l'Echinacea in forma di Estratto secco o Tintura Madre.
Per i consigli sui dosaggi contattatemi al 3922733982 per fissare un incontro anche via WhatsApp o Skype.
(Attenzione: queste indicazioni non vogliono sostituirsi in nessun modo al vostro medico curante)
l'uso dell'Echinacea angustifolia e dell'Echinacea purpurea risalgono al 1762 e si trovano nel libro intitolato "Flora Virginica", pubblicato da Grovonius, dove l'uso dell'Echinacea purpurea è indicato per curare le piaghe da sella dei cavalli.
COME SI ASSUME:
Per prevenzione e Trattamento occorre assumere l'Echinacea in forma di Estratto secco o Tintura Madre.
Per i consigli sui dosaggi contattatemi al 3922733982 per fissare un incontro anche via WhatsApp o Skype.
(Attenzione: queste indicazioni non vogliono sostituirsi in nessun modo al vostro medico curante)