mercoledì 4 ottobre 2017

CARENZA DI VITAMINA D: MODA, PATOLOGIA O REALTA'?

Sentiamo spesso parlare di Vitamina D, assunzioni giornaliere, settimanali o mensili, ma un'integrazione vitaminica o di altre sostanze dovrebbe essere calibrata sulla persona e non passare per consigli o valutazioni presunte.

L'influenzabilità dei risultati dipende da una molteplicità di fattori, dalle cause scatenanti innanzitutto, spesso sottovalutate o ignorate, ma anche dalla gravità, dallo stato di salute e dall'età della persona.
Un cambiamento dello stile di vita e una dieta adeguata, insieme all'assunzione di integratori specifici di Vitamina D, è la strada consigliata da medici e naturopati per colmare più velocemente la carenza di Vitamina D. E' possibile affermare che la classica Dieta Mediterranea ed un'adeguata esposizione al sole dovrebbe garantire livelli sufficienti di Vitamina D, ma si possono verificare delle circostanze che ne compromettono i giusti livelli, tra i quali:
  • Apporto alimentare insufficiente
  • Malattie renali o del fegato che interferiscono con l’assorbimento, come l’insufficienza renale, l’insufficienza epatica, la cirrosi biliare e la pancreatite
  • Incapacità della pelle di sintetizzare la vitamina D, a causa dell’invecchiamento
  • Fibrosi cistica
  • Abuso di alcol
  • Celiachia, che ne compromette l’assorbimento
Generalmente è consigliabile fare dei controlli medici per valutare la carenza di Vitamina D che spesso non è evidente ed una valutazione dello stato di salute generale attento anche ad un eventuale AUMENTATO FABBISOGNO di Vitamina D dovuto a causa di malattie renali o epatiche.
La carenza di Vitamina D può essere asintomatica o condurre a sintomi talmente lievi da essere sottovalutati sebbene, in realtà, rappresentino un campanello di allarme.
I sintomi per riconoscere la CARENZA di Vitamina D sono diversi e sono rintracciabili, soprattutto, nel funzionamento osseo: possono, infatti, palesarsi alcune malattie che interessano proprio il sistema osteoarticolare, come il rachitismo o l’osteoporosi.

A causa del deficit di calcio, la vitamina D non viene assimilata bene a livello intestinale e si può verificare un’anomala ritenzione di fosforo nei reni: ne consegue, dunque, una mineralizzazione difettosa della struttura ossea. La vitamina D bassa nel sangue conduce ad un indebolimento delle ossa e a delle deformazioni scheletriche, soprattutto per ciò che è relativo alle gambe e alla colonna vertebrale. L’articolazione del polso, quella del ginocchio e quella dell’anca possono ingrossarsi. Spesso, anche i muscoli si sviluppano male e determinano formicolii e spasmi.
Un’alimentazione scorretta o una scarsa esposizione ai raggi solari, in quanto la dieta e il sole sono le due fonti principali di questa vitamina. La vitamina D è fondamentale per la salute dell’organismo: oltre a rappresentare un aiuto insostituibile per le ossa – regola, ad esempio, il metabolismo del calcio – è anche estremamente benefica per il cervello, per il cuore e per il sistema nervoso. La carenza di vitamina D può comportare anche disturbi alla tiroide: si tratta, infatti, di una vitamina essenziale per la corretta funzionalità di questa ghiandola.
La carenza di questa vitamina nel nostro organismo può, inoltre, determinare lo svilupparsi di psoriasi, dolori intercostali e debolezza muscolare. Non bisogna dimenticare che la vitamina D è, poi, fondamentale per il sistema immunitario e rappresenta un valido alleato naturale contro le malattie reumatiche.
Anche la depressione pare sia correlata alla carenza di vitamina D: secondo alcuni studi, nei Paesi nordici – dove il sole scarseggia per diversi mesi l’anno – l’aumento dei casi di depressione potrebbe essere dovuto proprio a tale carenza, in quanto la vitamina D stimola la produzione di serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”.
Recenti studi inoltre correlano la carenza di Vitamina D al morbo di Alzheimer.

MANIFESTAZIONI IPOVITAMINOSI D
  • Malattie del sistema osteoarticolare, ad esempio osteoporosi, rachitismo o osteomalacia
  • Deformazioni scheletriche, come ingrossamento delle articolazioni di polso, ginocchi e anca o inarcamento di gambe e colonna vertebrale
  • Formicolii e spasmi
  • Irritabilità
  • Dolori alle ossa
  • Debolezza muscolare
  • Disturbi cardiaci
  • Asma
  • Disturbi cognitivi
  • Sbalzi di umore
  • Depressione
  • Sudorazione delle mani
  • Psoriasi
  • Sovrappeso
Va prestata molta attenzione al dosaggio assunto in quanto l'eccesso di Vitamina D non è esente da effetti collaterali, come l'ipercalcemia, nausea, vomito, costipazione, sapore metallico in bocca, ecc.
Poiché la vitamina D è una vitamina liposolubile, è meglio che prendiate questi integratori con prudenza per non incorrere in effetti tossici per il corpo.

Fatevi prescrivere dal medico un esame del sangue ed in collaborazione con un naturopata questi possono determinare il bisogno di un integratore.

L’olio di fegato di merluzzo è ricco di vitamina D, quindi non prendete integratori di vitamina D e non assumete quest’olio a meno che non ve l’abbia detto il medico o il naturopata.
Gli integratori di vitamina D possono interagire con farmaci come gli steroidi e medicinali contro il colesterolo. Parlate con il medico ed il naturopata prima di comprare gli integratori se state assumendo qualche farmaco per essere sicuri che non si possano verificare interazioni pericolose.

lunedì 2 ottobre 2017

Autunno: è il momento di prenderci cura del nostro intestino!

L’autunno è una delle stagioni migliori in cui prenderci cura del nostro intestino e prestargli maggiore attenzione.
Anche gli alimenti che la natura offre in autunno vanno a sostenere questo viscere così importante per noi. Sappiamo che l’intestino è vitale per la nostra esistenza, è il grande trasformatore che produce il nutrimento. Nel caso dell’autunno, poniamo in evidenza l’intestino crasso, che gestisce invece i rifiuti dell’organismo e le scorie.
Sapendo che in autunno, il nostro intestino è meglio disposto nel ricevere trattamenti e desidera maggiori attenzioni, ecco che possiamo mettere in atto tutta una serie di strategie volte al sua tutela e salvaguardia.
Per prima cosa, è consigliata una pulizia intestinale che può essere svolta in molti modi e l'attenzione alle modificazioni del "microbiota" (l'insieme di microganismi ospiti del nostro intestino). Questi sono le due azioni fondamentali da compiere in questo periodo. L'integrazioni probiotica che segue la pulizia intestinale è da considerarsi un intervento olistico, quindi va calibrata sulla persona, e non può essere generalizzato come spesso pubblicità mediatiche o pseudo-consigli giungono, fuorviando le pratiche corrette a tal punto che i probiotici assunti possono risultare addirittura inefficaci.
L'integrazione probiotica deve essere un atto raffinato ed individualizzato in tutte le situazioni e se possibile, calibrato con un test sulla "Disbiosi Intestinale" (test per la verifica delle alterazioni e modificazioni del microbiota rispetto alla naturale condizione fisiologica).
Per concludere quindi, attenzione ai probiotici da banco,e la raccomandazione di effettuare un Bio-Test che consideri la costituzione individuale della persona e/o la sua condizione clinica attuale.
Per contatti ed informazioni 392 2733982